Folclorista russo. Dopo aver studiato Filologia slava con S.A. Vergerov
all'università di San Pietroburgo, divenne insegnante di Lingua e
Letteratura russa presso alcune scuole del suo Paese. Nel 1938 ottenne la
cattedra di Lingua tedesca presso l'università di Leningrado, passando
poi a insegnare Folclore. Al 1928 risale la sua opera principale
Morfologia
della fiaba, in cui propose una nuova chiave di lettura e di classificazione
delle opere della tradizione folcloristica. Il punto di partenza di
P. fu
la disamina critica degli schemi classificatori allora in uso fra gli esponenti
della scuola finnica: quello che si basava sull'intreccio, o
tipo, e
quello che ricorreva alla nozione di
motivo, inteso come unità
elementare non ulteriormente divisibile. Il primo, secondo
P.,
si
rivelava di difficile applicazione, viste le notevoli differenze esistenti tra
le fiabe; quanto alla classificazione in base ai
motivi, essa, secondo
l'autore non si basava su criteri oggettivi, ma rappresentava una selezione del
tutto soggettiva di unità ulteriormente scomponibili. Di fronte
all'inadeguatezza degli strumenti classificatori tradizionali,
P.
indicò nelle
funzioni narrative ricoperte dai personaggi gli
elementi che costituivano in maniera ultima e oggettiva la fiaba. Tali funzioni
potevano essere colte non tanto sulla base delle specifiche azioni compiute dai
personaggi, quanto dall'esame del significato che esse assumevano nell'ambito
dello svolgimento della vicenda.
P. individuò 31 funzioni, che si
susseguivano sempre nel medesimo ordine, formando una struttura di cui le varie
fiabe costituivano una realizzazione più o meno completa. Il genere fiaba
era dunque caratterizzato da una struttura costante, che si sviluppava
attraverso una serie definita di funzioni, e tale struttura tipica permetteva di
escludere dal genere narrazioni organizzate secondo un diverso schema.
Attraverso la nozione di funzione
P. riuscì a stabilire, in modo
univoco, un limitato gruppo di categorie semantiche in cui inquadrare
un'innumerevole molteplicità di azioni: ad esempio alla funzione di
"danneggiamento" potevano essere ricondotti 19 tipi di azione (rapina,
devastazione del raccolto, rapimento, ecc.). La
Morfologia della fiaba
non suscitò immediatamente l'interesse degli studiosi del folclore;
P., infatti, dovette attendere il 1958, data di pubblicazione della
traduzione inglese, perché il suo lavoro ottenesse l'adeguata
considerazione, sia nei Paesi occidentali, sia in quelli dell'Est europeo. Lo
Strutturalismo vide negli studi di
P. sulla fiaba
un'ampia
anticipazione dell'analisi strutturale in linguistica e antropologia. Fra le
altre opere di questo autore ricordiamo:
Le radici storiche dei racconti di
fate (1949), in cui
P. applicò le teorie sviluppate nella
Morfologia della fiaba per ricostruire la genesi della fiaba,
riconducendola ai riti di iniziazione e ai miti delle società primitive;
Feste agrarie russe (1963), applicazione esemplare del metodo di analisi
strutturale alle tradizioni folcloristiche del popolo russo (San Pietroburgo
1895 - Leningrado, od. San Pietroburgo 1970).